Ci sono momenti in cui parlare non è un’opzione, ma un dovere. Chiedere la fine del massacro a Gaza non è politica, è umanità. È agire affinché la storia non si ripeta. Possiamo voltare lo sguardo altrove. È più facile, meno scomodo. Ma sentiamo la responsabilità di dare visibilità e di non tacere. Alziamo la voce per la pace e per coloro che si mobilitano, lottano e lavorano per porre fine alla barbarie. Non dimentichiamo l’Ucraina, il Sudan, lo Yemen, la Siria, il Burkina Faso e tante altre guerre che ogni giorno strappano vite. Al di là di confini, religioni o politiche, difendiamo un principio semplice e universale: l’umanità.